Tra canone e innovazione. Lavorazione delle epigrafi nella “Langobardia minor” (secoli VIII-X) (Premio Ottone d’Assia e Riccardo Francovich 2010)
Il volume accoglie i dati provenienti da un’analisi comparata sulle variazioni grafiche e le innovazioni tecniche riguardanti una particolare area dell’Italia longobarda, quella del ducato di Benevento, nel suo periodo di massima espansione economica e culturale. L’indagine, svolta sui manufatti epigrafici provenienti dai principali contesti urbani (Benevento e Capua) e monastici (Montecassino e San Vincenzo al Volturno) ha permesso di evidenziare i saldi legami intercorrenti tra scrittura e forme del potere, con la messa in evidenza di officine lapidarie “riservate” a committenze auliche e botteghe artigianali di livello medio-basso. All’indomani degli sconvolgimenti seguiti alla caduta del Regnum nel 774, l’epigrafia italo-meridionale ha saputo assorbire, inoltre, gli stimoli provenienti dall’ambiente franco, con il conseguente sviluppo di espressioni innovative e caratterizzanti soprattutto in ambito monastico.
Presentazioni
Premessa
1. L’epigrafia longobarda nel ducato di Benevento
2. La produzione epigrafica di alto livello nella prima metà del IX secolo
2.1 Benevento e l’epigrafia aulica
2.2 La produzione capuana
3. La produzione epigrafica di medio e basso livello nella prima metà del IX secolo
3.1 Le officine beneventane
3.2 Capua
4. L’epigrafia di ambito monastico: San Vincenzo al Volturno e Montecassino
4.1 La produzione epigrafica “vulturnense”
4.2 Montecassino
4.2.1 Il “periodo beneventano”
4.2.2 Il “periodo capuano”
5. L’evoluzione grafica e le innovazioni tecniche nella seconda metà del IX secolo
6. Il passaggio dal IX al X secolo
7. Conclusioni
8. Catalogo
Bibliografia
Abstract