Pisa. Museo Nazionale di San Matteo. Le ceramiche medievali e post-medievali
L'Autrice ha preso in esame un ragguardevole numero di bacini originariamente murati sulle facciate delle chiese cittadine, ma ora conservati ed esposti nel Museo di San Matteo.
Si tratta di una collezione unica databile fra XI e XV secolo, in ottimo stato di conservazione i cui pezzi, per rappresentatività, si propongono come un indispensabile riferimento per gli studiosi impegnati nella ricerca della produzione ceramica e della relativa circolazione in ambito mediterraneo.
- Nota introduttiva, di Mariagiulia Burresi
- Bibliografia
- Abbreviazioni
- Introduzione
I. I contesti di rinvenimento delle ceramiche
- 1. Gli edifici decorati con "bacini" - SC. - La chiesa e il campanile di S.Cecilia. SF. - Il campanile di S.Francesco. SM. - La chiesa di S.Martino
- 2. I recuperi dal sottosuolo - T.F. - "La Torre della Fame". "La Carità".1° e 2° scarico - Raccolta Tongiorgi. Be - Ex convento delle Benedettine. CRSM - Cassa di Risparmio di S.Miniato. Altri reperti nei depositi del Museo Nazionale di S.Matteo. "Sterri": reperti della raccolta Tongiorgi ed altri
II. Le ceramiche
- MA.I - Gli aspetti tipici delle "maioliche arcaiche" pisane
- Le forme aperte
- Note conclusive sulle forme aperte MA.I
- Le forme chiuse
- Note conclusive sulle forme chiuse MA.I
- I recipienti di piccole dimensioni
- MA.II - "Maioliche arcaiche policrome"
- MA.III - "Maioliche arcaiche"
- Forme aperte ad esterno nudo
- MA. Appendice
III. L'attività ceramistica dalle fonti scritte (XIII-metà XV secolo)
- I ceramisti
- La dislocazione dei ceramisti nell'ambito della città
- La nomenclatura professionale
- Le materie prime e il loro approvvigionamento
- L'impianto produttivo
- L'organizzazione del lavoro
- La mobilità dei ceramisti
IV. Conclusioni
- La diffusione delle MA.I di produzione pisana
- Le produzioni pisane nel quadro delle "maioliche arcaiche" toscane
- Ipotesi sulle origini della "maiolica arcaica" di Pisa
V. "Nomina Vasorum" - (Appendice di Catia Renzi Rizzo)
- a. Le fonti
- b. Obiettivi, risultati e limiti della ricerca
- c. Le scelte adottate
- d. Le denominazioni delle misure di capacità per liquidi: considerazioni sulla grandezza dei sottomultipli
- e. Conclusioni: dati ricavati dalle fonti scritte e quelli risultati dalle indagini archeologiche
- Schede
- Tavole a colori f.t. I-VIII
- Referenze iconografiche